Il 33° turno del campionato di Serie BKT si apre con un derby molto sentito. In uno stadio Alberto Braglia in cui probabilmente si toccherà il record stagionale di spettatori presenti il Modena ospita il Parma in una gara che non ha solo un altissimo valore simbolico, ma è anche cruciale in chiave playoff.
I padroni di casa occupano infatti il 10° posto in classifica e distano solo 4 punti dalla zona che consente di disputare i playoff validi per guadagnarsi la promozione in Serie A. La vittoria in casa del Perugia ha aperto alla neopromossa allenata da mister Attilio Tesser scenari che, dopo un 2023 fatto di alti e bassi, sembravano preclusi. L’opportunità di avvicinare pesantemente un obiettivo superiore alle aspettative di inizio stagione giunge contro il club che occupa invece la settima piazza e si è caratterizzato per un rendimento non sempre in linea con le premesse estive.
La compagine ducale, però, tra mille difficoltà sta provando a svoltare e regalarsi un finale di campionato cadetto importante.
Se nel precedente torneo il club non è riuscito ad arrivare tra le prime 8 in classifica, quest’anno non si può che puntare nelle ultime 6 giornate a occupare la posizione più alta possibile in vista del post-season. Fabio Pecchia sta provando a rendere maggiormente pratica la sua squadra, che infatti per la prima volta dopo ben 6 mesi è riuscita a vincere due gare di fila.
La continuità è stata la piaga di una formazione capace di imporsi contro avversari fortissimi come Frosinone e Genoa, ma anche di perdere punti in casa contro qualsiasi tipo di avversario e di soffrire tremendamente quasi tutte le rivali in lotta per la salvezza. Ciò che ancora di più spicca del successo nella scorsa giornata contro il Cittadella è la non necessità di produrre occasioni in serie per segnare. Non è banale vincere con 0,67 expected goals, soprattutto se si considera che la media dei crociati in questa Serie BKT è di 1,32. Con Drissa Camara sulla linea dei trequartisti a garantire muscolarità e letture in entrambe le fasi ed El Mudo Franco Vazquez ad agire da falso nueve, sembra che finalmente estro ed efficacia riescano a combaciare. Adesso il derby è la prova del 9.
Se l’italo-argentino è la mente del Parma, il Modena ne ha almeno 2. Il play Fabio Gerli, match winner contro il Perugia col secondo gol del proprio campionato, e il re degli assist Luca Tremolada.
Se il primo organizza ogni manovra dando ordine, tempi e geometrie ai Canarini, il secondo è colui che invece offre sbocchi offensivi e idee risolutrici negli ultimi metri di campo. Nell’ultimo turno spicca un dato che lo riguarda: nessuno, neppure gli attaccanti, ha toccato la palla in una posizione media più avanzata della sua. Con Gerli a lavorare con qualità e sicurezza a centrocampo, l’ex Ternana e Brescia ha la possibilità di non abbassarsi quasi mai. In questa maniera spreca pochissime energie e può mettere la propria inventiva a totale disposizione degli attaccanti o dei centrocampisti che si inseriscono. Anche da questo equilibrio tattico nascono i numeri da record di uno dei 10 più puri del calcio contemporaneo.
I suoi 11 passaggi vincenti sono il frutto del lavoro di una squadra che gli permette di fare sempre e comunque ciò che gli riesce meglio. Per il finale di stagione, però, servirà un apporto in zona gol significativo anche degli altri attaccanti oltre Luca Strizzolo: il rientrante Davide Diaw, il generoso Diego Falcinelli e l’appannato Nicholas Bonfanti dovranno incidere negli ultimi 16 metri per garantire ai Gialli una continuità realizzativa che nell’ultimo mese è mancata.
Anche al Renato Curi il dato è stato negativo: nonostante 2,11 expected goals, è stata messa a referto una sola marcatura.
Sebbene le caratteristiche delle due compagini dicano altro, il Parma arriva al derby emiliano consapevole di una concretezza al momento superiore rispetto a quella del Modena.
In una gara che si preannuncia equilibrata molto passerà dall’abilità nello sfruttare al meglio le occasioni e le giocate dei singoli. La posta in palio è davvero alta e il risultato è più incerto che mai.