A Coverciano workshop sui giovani talenti

L’incontro ha preceduto la Supercoppa Primavera 2 che vede protagoniste Parma e Frosinone

 

Si è svolto questa mattina presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano un workshop organizzato dalla Lega Serie B dal titolo: “Lo sviluppo del talento: come favorire il passaggio dal settore giovanile al calcio professionistico”. Un momento di confronto utile che coincide con la Supercoppa Primavera 2, la gara che vede affrontarsi questa stagione Parma e Frosinone, vincitrici rispettivamente dei gironi A e B del campionato giovanile.

L’incontro ha rappresentato anche un’occasione importante per sottolineare la mission della Lega Serie B, ossia lanciare giovani talenti per poi proiettarli verso i grandi palcoscenici nazionali e internazionali. Basti pensare che nella Serie BKT 2024/2025 ha giocato circa il 30% di Under 23 e circa il 13% di Under 21, prospetti importanti che trovano conferme anche nei primi posti della classifica marcatori a livello europeo. Non è un caso che Parma e Frosinone condividano il record di squadre con l’età media più bassa in Serie A e B.

In apertura, il Responsabile Area Competizioni Lega Serie B Enrico Franchi ha portato i saluti istituzionali del Presidente della Lega Serie B Paolo Bedin, ringraziando la FIGC per la disponibilità ad ospitare il workshop e tutti i presenti per aver partecipato. Sono, quindi, intervenute diverse personalità del mondo del calcio con le loro esperienze. Obiettivo: offrire un quadro di riflessione di ampio respiro di quella che può essere una gestione tecnica virtuosa dei giovani che intendono intraprendere una carriera professionistica.

Il Presidente AIACRenzo Ulivieri, ha parlato dello sviluppo dei giovani in Italia, ritenendo che sarebbe opportuno riuscire “a fare sintesi, prendendo quanto di buono viene fatto nei nostri settori giovanili e unirlo alle best practices spagnole, tedesche e dei principali paesi europei. Bisogna trasmettere il senso di professionalità ai ragazzi e allenarli come se fossero già dei calciatori formati per sviluppare al meglio e riconsiderare il concetto di talento”.

Quindi, Alberto BolliniCommissario Tecnico della Nazionale italiana Under 19 che, in primo luogo, ha descritto la Serie BKT “un campionato molto competitivo dove i nostri giovani, se hanno l'opportunità di giocare un minutaggio alto, hanno una grande occasione di crescita”. In secondo luogo, si è soffermato sul rapporto allenatore-calciatore e sulla gestione del gruppo: “È importante seguire i ragazzi in quella che non è solo una crescita tecnico-tattica, ma è anche della formazione della persona, della cultura, del senso di appartenenza alla maglia. La B è un campionato sicuramente di livello per quello che riguarda il tenore agonistico, la competitività, ma anche per l'aspetto tattico dove in Italia, comunque, si sa che c'è una scuola importantissima. […] Io sono orgoglioso di far parte del Club Italia, sono già 5 anni, mi trovo bene, è stata una crescita personale importante per quello che riguarda il panorama europeo. Siamo al servizio dei club e tendo a sottolineare quello che è l'aspetto del rapporto con gli allenatori, visto che c'è da condividere la crescita dei ragazzi. Due anni fa abbiamo ottenuto un risultato strepitoso con la vittoria dell’Europeo di categoria, ma non è solo la vittoria fine a sé stessa che può portare al miglioramento, alla valutazione del talento, alla crescita degli altri nostri ragazzi”.

A seguire, Andrea Stramaccioni, che ha voluto evidenziare il lavoro e le politiche della B: “E’ diventato col tempo un contenitore ideale per lo sviluppo di alcuni giovani, soprattutto di quei calciatori importanti che escono dal settore giovanile e magari non hanno la fortuna di avere subito un grande spazio in prima squadra. Sono tanti i giocatori azzurri che sono transitati per la Serie B, penso ai campioni d'Europa Verratti e Jorginho, ma potrei citare anche giocatori che ho a cuore perché sono stati nel settore giovanile della Roma come Florenzi che ha avuto una parentesi a Crotone. Quindi io credo che la Serie B sia veramente un campionato interessante, ci sono grandi piazze e cominciano a esserci anche investitori importanti".

Proseguendo, Andrea Butti, Head of Competitions and Operations LNPA, si è soffermato sul tema della Riforma del Campionato Primavera e della produzione televisiva: “Il sistema del settore giovanile non è solamente avere una sequenza di squadre divise per età, ma è un percorso di crescita che deve portare i ragazzi a giocare in prima squadra e potenzialmente anche in Nazionale. I risultati conseguiti dalle nazionali giovanili italiane negli ultimi anni sono sotto gli occhi di tutti e credo che siano una testimonianza del lavoro eccellente svolto dai settori giovanili, evidentemente con competenza e capacità. Sono tanti i ragazzi dei nostri vivai che vengono osservati e attenzionati dalle società degli altri paesi. Non abbiamo nulla da invidiare come metodi, capacità, preparazione, competenza, forse un po' come strutture, ma in questo quadro molto ampio si inserisce quella che noi abbiamo fatto, nonostante qualche critica, con la riforma del campionato Primavera che noi continuiamo a difendere. Abbiamo deciso di alzare di un anno l'età per disputare il campionato Primavera perché ci siamo accorti che dopo il diciannovesimo anno di età, al termine campionato Primavera prima della riforma, il 75% dei calciatori andavano o nei dilettanti o si perdevano. Dunque, se occorre un anno in più per comprendere meglio un giovane, è fondamentale dargli un anno in più perché magari può essere determinante per il suo processo di evoluzione calcistica. Vogliamo inoltre fare sistema – ha concluso Butti -. Abbiamo coerentemente introdotto una norma che ha obbligato alla presenza nella distinta di gara di 10 giocatori utilizzabili dalla nazionale italiana”.

Infine, il Direttore Generale e Segretario del Modena F.C. Andrea Russo ha portato come Case History il nuovo centro sportivo gialloblù “Il Nido”, inaugurato a inizio aprile nella settimana del 113esimo compleanno del club. Una scelta virtuosa e lungimirante che si inserisce in quel quadro di riforme infrastrutturali di cui ha bisogno il nostro paese e di cui la società emiliana rappresenta sicuramente una best practice. Si tratta di un luogo speciale, un rifugio sicuro in cui la passione incontra la dedizione e dove ogni giovane può imparare a spiccare il volo. Un’opportunità per affinare il talento, coltivare sogni e forgiare il proprio carattere, così come un luogo di appartenenza per migliorare la disciplina e costruire i successi del domani.

 

 

 

 

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