Nella sala del sindaco di Vicenza a Palazzo Trissino, proprio accanto al ritratto di Vittorio Emanuele, alla bandiera tricolore e alla medaglia al valore, c’è anche una maglia a strisce bianche e rosse della squadra della città. Sul retro un nome e un numero: Variati 9. “Eh il bomber che ci vorrebbe”, scherza l’allenatore del Vicenza Pierpaolo Bisoli, “perché anche per essere sindaco bisogna essere un grande bomber”, aggiunge. Achille Variati, primo cittadino dal 2008, emozionato dal complimento, inizia ad illustrare all’allenatore del Vicenza la storia che è racchiusa in quella stanza e l’importanza che ogni singolo oggetto ha per la città. “Vedi, per me entrare qui la prima volta è stato qualcosa di davvero emozionate, e tu, invece, cosa hai provato nell’entrare la prima volta al Menti?”. “Anche per me una bellissima emozione – risponde prontamente Bisoli – anche perché i colori del Vicenza non lasciano indifferenti nessuno. L’erba del Menti è stata calpestata da due palloni d’oro come Roberto Baggio e Paolo Rossi”.
Dal palazzo Trissino, i due si spostano verso il cuore storico della città e approfittando della bellissima giornata di sole, il sindaco invita Bisoli a godere dell’impareggiabile panorama che si può apprezzare dalla terrazza della Basilica palladiana. “Questo è un pezzo unico, di storia e di architettura. In giornate come queste si arriva a vedere il Cimone e l’altopiano di Asiago, oltre, ovviamente, alla piazza dove c’è sempre un grande passaggio ad ogni ora”. Bisoli, che ancora non era mai salito fin lì su è estasiato dalla bellezza del panorama e delle statue che abbelliscono il perimetro della terrazza, ma non per questo perde di vista le sue “priorità”. “Ecco, vedo anche che da lì spiccano i fanali dello stadio”, aggiunge con una risata. “E immagino che da qui si possano anche sentire i boati della nostra tifoseria”. Il sindaco a questo punto gli chiede anche quali siano stati secondo lui i boati più forti dell’ultimo periodo e Bisoli racconta della vittoria sul Verona e della rimonta sul Pisa.
La Basilica palladiana è solo una delle bellezze di Vicenza, e la terza tappa del tour prevede l’immancabile sosta al teatro Olimpico, quello che lo stesso sindaco Variati definisce “un capolavoro della città”. C’è una scolaresca all’interno che sta facendo una visita guidata e allora il sindaco ne approfitta per salutare i ragazzi, fare loro gli auguri e unirsi alle spiegazioni della professoressa. Il suo “alunno” del giorno è Bisoli che a bocca aperta osserva lo spettacolo del palco, delle scenografie e delle opere poste all’interno del teatro e ascolta i racconti che del sindaco. I due, seduti in platea come fossero due spettatori, si godono lo spettacolo che gli si pone attorno. “Al momento della costruzione – spiega Variati – furono raccolte delle offerte dei cittadini e a seconda dall’importanza di essa si sceglieva in quale parte della facciata del palco far comparire l’immagine del benefattore”. Bisoli, incuriosito, cerca di scoprire quanti avessero contribuito alla realizzazione dell’opera, ma dopo poco si rende conto che fare il conto sarebbe impossibile. D’altra parte la magnificenza del teatro Olimpico è unica. Altro che Menti…l’allenatore del Vicenza ha già trovato il posto giusto dove voler festeggiare la salvezza a fine campionato.
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