Massimo Coda, una vita spalle alla porta

Anche nell’ultimo campionato di Serie BKT Coda ha dimostrato di essere uno degli attaccanti più decisivi della categoria

 

 

Al 40’ del primo tempo di Lecce – Como, dopo 130 minuti di Serie BKT 2021 – 2022Massimo Coda segna il primo gol personale e del Lecce nel nuovo campionato, su calcio di rigore, inaugurando un percorso che lo eleggerà capocannoniere per la seconda volta consecutiva nel campionato cadetto, oltre che MVP della stagione.

Di lì in poi un percorso in crescendo che ha raggiunto uno dei suoi apici il 7 novembre quando nel giro di 45 minuti stende praticamente da solo il Parma con una tripletta. Lascia il campo dopo 72 minuti accompagnato dagli applausi del Via del Mare e quindi dei tifosi del Lecce che quel giorno capiscono, insieme a tutti gli addetti ai lavori e agli appassionati, che il Lecce sarà una delle più valide candidate alla promozione.

Un’impressione che troverà conferma giornata dopo giornata di Serie BKT, fino a culminare nella festa dell’ultima giornata contro il Pordenone. Una prova di forza per i salentini in cui c’è parecchio della tecnica, della malizia in area e dei gol di Massimo Coda, “l’Hispanico” come viene soprannominato dai tifosi giallorossi.

Per vincere la classifica capocannoniere e quindi il premio “Pablito”, che viene assegnato da quest’anno al miglior marcatore della Serie BKT, a Coda è servita la continuità di chi si è saputo far trovare pronto ad ogni partita. Massimo Coda, infatti, alla tripletta contro il Parma ha dato seguito alle marcature multiple in una singola partita “solo” in altre due occasioni: con le doppiette casalinghe contro il Crotone (3-0) e l’Ascoli (3-1). Mentre il resto dei venti gol è arrivato con marcature singole, per una media di un gol ogni 146 minuti.

Contro i calabresi Coda ha mostrato parte del repertorio migliore: la sua conoscenza degli spazi e la capacità di suggerire corridoi di passaggio per i compagni, per prendere alle spalle i difensori avversari. Nella sfida contro il Crotone in occasione del primo gol sfrutta l’altezza della linea difensiva avversaria e costringe Golemić a seguirlo evitando di finire in fuorigioco; il suo compagno Morten Hjulmand può così sfruttare le sue doti nel servizio filtrante per offrire a Coda la palla ideale per lanciarsi a rete e colpire Crespi in controtempo.

Il secondo gol invece dimostra ancora di più quanto sia importante avere in squadra uno come Coda per puntare alla vittoria della Serie BKT.

L’attaccante originario di Cava de’ Tirreni sfrutta un errore di un difensore avversario che sbaglia completamente i tempi di intervento sul pallone vagante scivolando sul prato, Coda è lì lesto ad aspettare e portarsi in avanti il pallone per puntare successivamente Cuomo mandato a vuoto con un tocco morbido di esterno: qui Coda riesce a guadagnarsi un rigore prezioso per via del tocco di mano del difensore calabrese che viene successivamente espulso. Sarà lo stesso numero 9 ad occuparsi della battuta e della realizzazione del rigore.

A Coda, così come contro il Parma e in altre occasioni in stagione è bastato un tempo per vincere la partita “da solo”.

Nonostante la stazza fisica che farebbe intendere di essere davanti al modello di attaccante roccioso nei duelli in area di rigore, Massimo Coda è dotato di ottima tecnica individuale che gli permette di scegliere giocate complesse per guadagnarsi la posizione di tiro migliore, ma soprattutto per realizzare gol di elevata difficoltà balistica come quello contro il Cosenza dopo soli 120 secondi di gioco.

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Massimo Coda si è ormai guadagnato l’etichetta di attaccante perfetto per ottenere la promozione.

Nelle ultime due stagioni a Lecce, club con il quale ha segnato più gol che con altre maglie (44 gol in totale), oltre ed essere la squadra con cui l’attaccante ha raggiunto quota 100 gol in B, Coda ha dimostrato di essere un attaccante che può giocare bene con un centravanti simile a lui come era Stepinski (o Mancosu) della prima stagione in giallorosso, ma anche di essere funzionale ad un modulo con 2 ali offensive al suo fianco come sono stati quest’anno i funamboli Gabriel Strefezza e Francesco Di Mariano.

Infatti, se il numero di gol di Coda quest’anno si è attestato a quota 20, anche per quanto riguarda gli assist è stata raggiunta la doppia cifra con ben 10 passaggi decisivi per i compagni.

 

Dopo le grandi stagioni sempre in Serie B con Salernitana e Benevento e la consacrazione definitiva a Lecce, a 33 anni per Coda potrebbe essere arrivata la grande occasione per consolidarsi anche in massima serie, un campionato sfiorato nel 2012 con il Bologna, toccato con mano (e con l’esordio) con il Parma nel 2014 e vissuto seppur in maniera amara a Benevento nella stagione 2017 – 2018, in quella che fu la prima esperienza nella storia del club in Serie A.

 

Nella foto LaPresse Coda mentre esulta

 

 

 

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