Presentazione a Roma del libro ‘Mio papà, il padre dello scritto’, che racconta, dalla penna del figlio Stefano, la vita di Andrea Arrica l’architetto dello scudetto del Cagliari del 1970. Presso la Sala Italia UnAR di via Aldrovandi, l’Associazione Il Gremio dei Sardi di Roma ha presentato il racconto di un pezzo di storia del calcio e della Sardegna firmato da Gigi Riva, Ricky Albertosi e da altri incredibili interpreti fra cui Arrica, capace di assemblare da vicepresidente e direttore generale quell’undici vincente. A tenere il battesimo del libro anche il presidente della Lega Serie B Mauro Balata che ha ricordato la figura di Arrica e sottolineato l’importanza che ebbe per un’intera regione quella vittoria ancora presente nella mente di molti sardi. Sempre Balata nel suo saluto ha ricordato anche Carlo Tavecchio, scomparso questa notte.
Un libro impreziosito dalla collaborazione di due bravi giornalisti sardi, Sergio Cadeddu e Gianluca Zuddas, dalla prefazione del presidente del Coni Giovanni Malagò e della postfazione del grande Gigi Riva.
"Tra le tante cose che mio padre mi ha insegnato – spiega Stefano Arrica - mantenere la parola data ha importanza di prima grandezza: promisi a me stesso, nel giorno del suo funerale, di fare un qualcosa che ne tenesse viva la memoria e, grazie agli amici Gianluca e Sergio, con questo libro mantengo fede all'impegno. Ho scelto di scrivere dell'uomo, ancor prima del dirigente di Sport, con tutti i pregi ma anche i difetti, caratteristici di chi vive la propria vita con passione, sudore e sangue.
Un racconto, ‘Mio papà, il padre dello scritto’, diviso in tre tempi da undici capitoli ciascuno, la cui trama si dipana tra vicende private e imprese di sport e di storia, perché quello scudetto fu un'epica cavalcata ‘che fece entrare a tutti gli effetti la Sardegna in Italia’ conclude l'autore.