Ormai è virale, non solo l'Italia ma in tutto il mondo, il video di Natale con cui l'Ascoli calcio dice no alla violenza contro le donne. Da un'idea di Valeria Lolli, che ha curato anche la direzione artistica, e con la direzione musicale e l’arrangiamento di Pier Paolo Piccioni, presso lo studio di registrazione Musicandia Vintage Studio di Ascoli Piceno i giocatori bianconeri si sono dati appuntamento per cantare Every breath you take dei Police, tratto dall'album del 1983 "Synchronicity": il testo è solo in apparenza una canzone d'amore, ma in realtà accende la luce sul lato più oscuro di alcuni rapporti, in cui possessività, insicurezza, gelosia possono insorgere nel momento in cui un apparente amore finisce.
E come spesso accade la società di patron Pulcinelli e del presidente Neri ha colto nel segno trovando sponde in diverse parti del mondo come le agenzie sudamericane che hanno ribattuto la notizia o sulla piattaforma di notizie rumena Aleph news che fa da service a molte tv del Paese.
Versi come “Ogni respiro che fai/ Ogni movimento che compi/ Ogni legame che rompi/ Ogni passo che fai/ Ogni diritto che accampi/ Io starò a guardarti” sono sintomatici – da un’analisi più accurata – di gelosia, possesso, sospetto, pressione e oppressione. E’ proprio quest’ultima, l’oppressione, che accompagna tutto il video, influenzandone l’interpretazione. Toni cupi, scuri, luce fredda, volti seri quelli dei calciatori dell’Ascoli. Le immagini in studio sono inframmezzate da quelle realizzate per le vie di Ascoli Piceno dalla Xentek, nota agenzia televisiva ascolana, con gli attori Adelina Ciccanti e Marco Sabatucci ad interpretare una storia tossica, con un finale che nessuno vorrebbe mai, ma che troppo spesso in Italia riempie le notizie di cronaca.
Il video di Natale dell’Ascoli vuole essere un forte “NO” alla violenza sulle donne, un “NO” che troppo spesso è stato gridato dalle donne per le donne e che poche, pochissime volte, è stato gridato dagli uomini per le donne. La canzone offre uno sguardo crudo sulla complessità di alcune relazioni, accende la luce sul lato più oscuro di alcuni rapporti, in cui possessività, insicurezza, gelosia possono insorgere nel momento in cui un apparente ‘amore’ finisce.
Nel messaggio finale, pronunciato da Mister Castori, da Giuseppe Bellusci, Nicola Falasco e Fabrizio Caligara, c’è tutta la volontà di fare “rumore” su questo tema, c’è la volontà di utilizzare le luci delle festività natalizie per accendere le coscienze di ciascuno sul tema del femminicidio; c’è la volontà di ricordare chi non c’è più e tutte le vittime, le cui storie di violenze e soprusi hanno fatto “rumore” solo quando ormai era troppo tardi.