5 curiosità sul San Nicola di Bari

Lo stadio che da inizio anni 90 ospita le partite dei Galletti biancorossi del Bari

Nella foto LaPresse la curva nord del San Nicola

 

In una Serie BKT ricca di storia, club blasonati e piazze caldissime, il San Nicola di Bari risulta maestoso sia come impianto che per il calore che i tifosi creano al suo interno.

Progettato dal celebre architetto Renzo Piano e inaugurato nel 1990, con la sua capienza da 60.275 posti rappresenta un fiore all’occhiello non solo per il sud calcistico ma per l’Italia intera.

Teatro in cui si riunisce la fede calcistica dei tifosi del Bari, questi ultimi non hanno mancato all’appuntamento praticamente mai nella stagione della risalita in Serie BKT nella stagione 2022-2023, collezionando diverse partite casalinghe con una media spettatori superiore a quota 20.000.

Indimenticabile poi la ciliegina sulla torta: i 48.887 spettatori che il giorno del Boxing Day hanno animato l’atmosfera del San Nicola in occasione della partita contro il Genoa.

Come gran parte degli impianti sportivi italiani, anche il San Nicola conserva diverse curiosità da scoprire.

1. Il motivo dietro la scelta del nome

Prima dell’inaugurazione La Gazzetta del Mezzogiorno indisse un referendum popolare per scegliere il nome della struttura. I cittadini avevano la possibilità di votare, tramite cartoline allegate al quotidiano, l’intitolazione dello stadio scegliendo 5 proposte fatte dall’Assessorato allo Sport: Azzurro, degli Ulivi, del Levante, Mediterraneo e San Nicola. Il conteggio finale delle schede (circa 115.000) generò questo risultato:

  • San Nicola (43.000 voti - 37,4%)
  • Mediterraneo (23.000 voti - 20,0%)
  • Azzurro (20.000 voti - 17,4%)
  • degli Ulivi (16.000 voti - 13,9%)
  • del Levante (13.000 voti - 11,3%)
  • Le persone hanno dunque scelto il nome del Santo Patrono cittadino.

 

2. Perché è chiamato “Astronave”?

Il celebre soprannome fu scelto proprio da Renzo Piano in fase di progettazione.

La caratteristica architettonica dello stadio vuole infatti emulare quella di una navicella spaziale. L’importanza è la bellezza dell’opera è stata universalmente e anche legalmente legittimata. Questo il decreto che attribuisce all’impianto “particolare carattere artistico" ai sensi della L. 633/41 “L'opera è riconosciuta di indiscussa qualità architettonica e rappresenta un’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza sia per lo studio della forma planimetrica e distributiva delle gradinate, delle strutture di servizio e dell’accessibilità che per le soluzioni strutturali adottate.”

 

3. Il teatro di partite incredibili di Italia ‘90

La storia del San Nicola è ovviamente legata a doppio filo ai Mondiali di calcio organizzati in Italia. La progettazione cominciata 3 anni prima fu ultimata per il grande evento.

L’inaugurazione avvenne il 3 giugno con un’amichevole tra i biancorossi e il Milan Campione d’Europa poi vinta 2-0 dal club pugliese. Lo stadio ospitò il Girone B del Mondiale che raggruppava Argentina, Camerun, Romania e URSS. Ma anche gli ottavi di finale tra Cecoslovacchia Costa Rica e la finale terzo e quarto posto vinta per 2-1 dall’Italia contro l’Inghilterra.

 

4. La Coppa Campioni 1991

Nel mese di dicembre del 1990 l’impianto fu indicato come sede della finale di Coppa dei Campioni. Sugli spalti 60.000 spettatori il 29 maggio 1991 (meno di un anno dal primo match disputato nello stadio) hanno potuto assistere al match tra Stella Rossa e Olympique Marsiglia, vinta ai calci di rigore per 5-3 dalla squadra di Belgrado.

 

5. Non solo calcio

A partire dal 1992 con Antonello Venditti, l’Astronave ha ospitato i concerti di alcuni dei più famosi e significativi artisti della storia della musica italiana.

Vasco Rossi si è esibito ben 6 volte nella casa del Bari, che è stata tappa dei tour di altri giganti quali Adriano Celentano, Laura Pausini, Ligabue ed Eros Ramazzotti. Quest’estate anche Tiziano Ferro canterà per la prima volta nell’impianto biancorosso.

Il San Nicola di Bari si conferma sempre di più un pezzo di storia del calcio italiano nonostante la giovane età come impianto. Nelle ultime annate la presidenza dei Galletti ha lavorato ad ulteriori ammodernamenti, oltre ad aver inaugurato la tradizione dei “light show”, spettacoli di luce prepartita per coinvolgere sempre di più il pubblico numero presente alle partite.

 

 

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