Giochiamo in casa... a Frosinone

In attesa della ripartenza diamo la parola ai tifosi della Serie BKT, per tenere viva l’emozione.

 

 

Nello scoprire la squadra, il primo desiderio che si ha è quello di fare una visita allo Stirpe per sentire il calore della sua tifoseria. Considerata la terza formazione del Lazio per importanza, il Frosinone sta vivendo l’apice della sua storia sportiva, con due stagioni in Serie A negli ultimi quattro anni e un campionato di Serie BKT che lo vedeva, prima dello stop, terzo in classifica.

Il suo stadio, lo Stirpe, un’eccellenza di architettura e restyling, è la casa di una squadra che sa emozionare ma, soprattutto, dei tifosi che quell’emozione la vivono ogni settimana.

Adesso che “Giochiamo in casa”, abbiamo chiesto di farcela raccontare da una delle sue storiche tifose, la signora Anna, che condividerà con noi la passione per il calcio, la sua delicatezza e una grande speranza per il futuro.
Quanto è forte il suo sentimento da tifosa?

È forte. Vuol dire passare la domenica allo stadio, in allegria.

Durante la settimana attendo con felicità il giorno della partita, è un momento che vivo molto intensamente.
Ma si ricorda il giorno in cui ha capito che sarebbe stato amore, con il Frosinone?

Ne conto diversi. Tra tutti, il giorno in cui abbiamo raggiunto la serie A, una cosa bellissima.

Ma anche quando siamo passati dalla serie C alla serie B. Naturalmente tutte le varie promozioni sono state dei momenti entusiasmanti; in quegli attimi cerchi un rapporto di vicinanza con i giocatori, con la squadra, con i tifosi, con tutti.
Il Frosinone ha un’emozionante storia sportiva: dalle serie interregionali fino alla Serie A, sempre mettendoci tutto il cuore. Come è stato vivere quei campionati da tifosa?

Veramente bellissimo, sono state giornate indimenticabili, qualcosa che vivi intensamente.

Con grande piacere, ecco. Non glielo so spiegare bene, ma è un sentimento importante. Anche se a livello di tifo allo stadio, una donna… ma adesso anche le donne partecipano intensamente al calcio.
Qual è stata la vittoria più bella che lei si ricorda di aver visto allo Stirpe?

Sicuramente l’ultima quando, vincendo contro il Palermo, siamo andati in Serie A. Quella è stata una vittoria (Frosinone-Palermo 2-0, finale playoff 2017-2018 n.d.r.) di un’emozione intensa, una serata indimenticabile. Spero di rivivere ancora un’emozione così grande. Chissà quando però spero di riviverla.
Come vive la giornata allo stadio?

Io vado con mio marito. Andiamo lì tutti e due, sempre un po’ prima dell’inizio perché ci piace assistere al riscaldamento delle squadre. E poi naturalmente partecipiamo attivamente ai novanta minuti. Sono talmente presa, durante la partita, che passo quelle due ore senza pensare a niente, mi stacco completamente dal resto. Al ritorno, abbiamo vinto, sono felice. Se magari non va così, sono un pochetto più triste, però nel calcio speri sempre di rifarti la volta successiva.
Qual è secondo lei, l’importanza di essere tifosi?

Chi non lo prova forse non lo può capire. Io infatti ho delle mie amiche che non si rendono conto dell’emozione e mi dicono: “Ma come fai ad andare allo stadio?”

Se lo provi e lo vivi, è importante nell’arco della tua vita perché passi delle giornate diverse dalla routine normale. E quindi, per me, è importante.

Infatti in questo periodo, in cui non ci sono più partite, un pochetto mi dicevo: “Mamma mia chissà che farei per rivivere cinque minuti l’andare allo stadio”.
Lei ha ancora delle speranze per questo campionato?

Io lo spero, però non so quanto sarà possibile riprendere completamente. Vedo che attorno alla ripresa ci sono tanti e tanti dubbi. Naturalmente lo spero. E poi spero pure che guardino la classifica. Dico sempre: “Ma se tre vanno giù, tre vanno su!” (ride). Ha capito quello che voglio dire? Ovviamente non so se il campionato ricomincerà, ho visto che i giocatori hanno ripreso ad allenarsi individualmente. Staremo a vedere. Io me lo auguro, incrocio le dita. Se no sarà per un altr’anno, sicuramente. Visto che abbiamo una buona squadra, un ottimo allenatore e la società è, ugualmente, un’ottima società, abbiamo tutti i presupposti per fare bene.
Se dovesse mandare un messaggio agli altri tifosi, che sono a casa per via di questo momento, che cosa gli direbbe?

Di tener duro nel senso che arriveranno giorni migliori e torneremo tutti insieme a tifare Frosinone.

Ma con qualcuno mi sento pure su Whatsapp, ci mandiamo il leoncino, i cuoricini gialloazzurri… (sorride).

Quindi già con qualcuno lo faccio; poi però a tutti dico che sicuramente un giorno, presto, torneremo tutti insieme. E speriamo, così finisce questa brutta storia; torneremo a tifare Frosinone e sicuramente sarà una bella giornata.

 

 

 

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