Giocare più di cinquecento partite tra i professionisti vale un posto honoris causa nella lunga storia del calcio italiano. Un numero che non racconta pienamente una storia, ma prova almeno ad essere un ponte per avvicinarci al personaggio, eterno per il calcio di provincia, di Gaetano Masucci.
Una storia la sua, articolata su due grandi tronchi, o meglio, due strade percorse per diversi chilometri tra Sassuolo e Pisa. La domanda che può sorgere spontanea ad un appassionato è se Masucci sia più identificabile nella storia degli emiliani o se in quella dei toscani.
Gli emiliani hanno contribuito a plasmare il giovane Masucci e ad accompagnarne la crescita, beneficiando al contempo della sua qualità e della freschezza adatta a una piazza ambiziosa, che in dieci anni è passata dai desideri di vetta in Serie C2 allo sfarzo della punta della piramide dell’Europa League e ovviamente la Serie A.
Arrivato come implume ventenne, andato via da navigato trentenne, Masucci a Sassuolo – con qualche mese di residenza nella ridente Frosinone – ha scoperto il calcio e si è immerso totalmente in esso.
Una tappa fondamentale e memorabile: la Virtus Entella
Tra il viaggio di andata e quello di ritorno di Masucci c’è una tappa biennale in una squadra ricca di talento e prospettiva: la Virtus Entella in cui il classe ‘84 gioca dal febbraio 2015 (dopo aver nuovamente indossato la casacca del Frosinone, seppur ancora una volta per pochi mesi) all’inverno 2017.
Una compagine in cui si sono susseguiti non contemporaneamente calciatori come Nicolò Zaniolo, Ciccio Caputo, Dany Mota, Davide Diaw, Luca Tremolada, Ivan Pelizzoli e tanti altri.
Il nono posto nell’annata 2015-2016 in Serie BKT, con Alfredo Aglietti in panchina, certifica ulteriormente il talento di una squadra in cui Masucci vive ulteriori pulsioni. Tutto ciò prima di cominciare il secondo grande viaggio del suo percorso.
Pisa, una continua dimostrazione di amore
Il Pisa e Gaetano Masucci stanno redigendo una storia che racconta delle virtù dell’uomo, oltre che del calciatore.
Aiutato dalla tecnica che ne ha sempre dipinto la carriera, contrassegnata da capacità balistica e dalla duttilità (tattica e cognitiva) che distingue i calciatori che insegnano da quelli che imitano, Masucci sembra continuamente rigenerarsi e risalire le gerarchie.
Contro il Modena, nel corso dell’ultimo weekend, è arrivato il secondo gol in campionato, il ventisettesimo con la maglia del Pisa.
Dopo aver finalizzato un assist pazzesco, l’eterno Gaetano Masucci corre ad esultare verso Torregrossa con la faccia sorridente di chi sa di aver reso giustizia ad un gesto tecnico spettacolare. Lo stesso sorriso e l’entusiasmo di chi si diverte e sa di aver segnato ancora, a 38 anni, in un campionato estremamente competitivo.