Fenomenologia dei numeri 10 nella Serie BKT 2023–2024

Un’occhiata a come è distribuito questo numero di maglia, aiuta a capire qualcosa in più del nostro torneo

Nella foto La Presse Nicolas Pierini

 

I numeri sulle maglie nel calcio in origine servivano per una questione organizzativa, e ovviamente per identificare i calciatori agli occhi di arbitri e cronisti. Sono sempre stati assegnati in ordine crescente dal portiere all’ultimo attaccante, destinando quasi involontariamente delle etichette ad alcuni ruoli.

Nella zona di attacco del campo, addirittura i numeri sulle spalle dei calciatori sono diventati un modo per definire le caratteristiche di un giocatore: dal “classico numero 9”, al “numero 10 che può risolvere la partita con una giocata”.

Proprio quest’ultimo ha ispirato la fantasia di molti cronisti, e fatto fantasticare i tifosi. Il numero 10 nel calcio è probabilmente quello con più carico di simbologia e di una narrativa a sé.

I numeri dieci della Serie BKT

In un campionato come la Serie BKT, dove disciplina tattica e fisicità tornano storicamente utili, il ruolo del numero 10 assume ancora più significato. Nel nostro campionato questo numero assume una distribuzione dicotomica del talento: di solito è assegnato a quel giocatore che è quasi un lusso per la categoria grazie a qualità ed esperienza, oppure all’opposto, al giovane promettente che brilla per tecnica e sfacciataggine.

A vedere come sono distribuiti i numeri 10 in questa stagione 2023 – 2024 di Serie BKT questa tendenza diventa ancora più chiara. 

Si parte da Nicholas Pierini che tanto talento ha e altrettanta voglia di consacrarsi con il Venezia: due gol contro il Como, uno contro il Cosenza alla seconda, oltre ad una connessione da dieci in pagelle con Dennis Johnsen. Da Venezia a Parma, dove Adrián Bernabé ha trafitto la Feralpisalò con un mancino radente, ed elegante, per poi ripetersi anche nella giornata successiva con un gol fotocopia.

 

Non è partito titolare al debutto della Cremonese contro il Catanzaro Cristian Buonaiuto, dove il grigiorosso è subentrato solo negli ultimi minuti, ma durante il campionato proverà a ricordare quante sorprese nasconde quel piede destro. Talento che l’ex Arzachena ha sempre avuto. Nonostante il rendimento altalenante o al di sotto delle aspettative della Cremonese, Buonaiuto ha garantito lampi di qualità, soprattutto nel finale della sfida pareggiata in rimonta contro la Reggiana.

Difficile aggiungere elogi a chi indossa l’iconico numero nel Bari e nel Palermo, perché per Nicola Bellomo e Francesco Di Mariano parla la storia fatta soprattutto in Serie BKT. Per i due vale il concetto di numero 10 che sa riservare giocate illuminate, ma non disprezza sacrificio e corse ad attaccare gli spazi. Per questi 2 numeri 10 poi, indossare questo numero ha un valore ed un peso doppio dato che è cucito sulla maglia della propria città

Contro il già menzionato Parma è stato Bernabé a vincere la sfida a distanza, ma Davide Di Molfetta della Feralpisalò è un giocatore che per qualità, carisma e resilienza reciterà certamente un ruolo importante per i suoi. Importanza che è lapalissiano sottolineare con riferimento a Cesar Falletti, furetto imprendibile e qualitativo della Ternana, che senza il suo dieci perde molta speranza, possibilità e concretezza.

È un concentramento di talento il campionato cadetto, dato che Salvatore Esposito, un calciatore non così offensivo rispetto agli altri dieci citati, è per distacco uno dei migliori specialisti di punizioni dell’intero Paese. Lo Spezia e Massimiliano Alvini devono essere consapevoli di avere un’indiscutibile risorsa, che tra l’altro guiderà il fratello Francesco Pio nella prima esperienza tra i grandi. Una responsabilità, anche questa, da dieci sulle spalle.

Leggere Cassano rievoca ricordi di talento davvero purissimo, e se il discorso viene accompagnato dal numero più impregnato di fantasia, è legittimo augurare a Claudio Cassano, ora al Cittadella, di confermare tutto il talento messo in mostra con la Primavera della Roma.

Discorso parzialmente diverso per Fabrizio Caligara, già affermato in Serie BKT e chiamato a trascinare l’Ascoli, che spesso vedrà nel mancino del suo “diez” l’appiglio per cambiare le sorti della partita.

È tornato vicino casa per ritrovarsi, e la maglia numero 10 è un’investitura ideale per Patrick Cutrone, trascinatore del Como. E poi c’è Valerio Verre alla Sampdoria, tra gli autori di uno dei più bei gol della scorsa stagione e calciatore che avrebbe certamente meritato una carriera ai massimi livelli del calcio. Il tempo è ancora dalla sua, la Sampdoria spera di vederlo nella migliore versione possibile.

Di recente invece, si è aggregata in casa Cosenza una grande conoscenza del nostro campionato. Uno di quei calciatori e attaccanti che possono svoltare il destino del club che se ne assicura le prestazioni: si parla di Francesco Forte ovviamente, forse più un numero 9 ma che con i lupi della Sila dovrà girare intorno ad un altro attaccante puro, il collega di reparto Gennaro Tutino, per formare uno dei reparti più interessanti e completi del torneo.

 

 

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