“A Parma non è difficile vivere, a patto di saper dar ragione all'interlocutore in una discussione a carattere musicale o gastronomico”, parole di Maria Luisa d’Asburgo-Lorena duchessa di Parma e moglie di Napoleone I".
Non è difficile infatti a Parma, imbattersi fin dai primi passi in città nella tradizione culturale ed in quella gastronomica, il cuore pulsante della seconda città emiliana per numero di abitanti. Una trasferta di Serie BKT può essere allora un ottimo pretesto per approfondire i luoghi da vedere e cosa mangiare a Parma.
Cosa vedere a Parma
Parma, a charming and relaxed Italian city 🇮🇹🥰 pic.twitter.com/Q0DxyXsP7o
— Lega B (@Lega_B) August 12, 2022
Entrare a Parma è come compiere un piccolo viaggio nel tempo e nei sapori. Un’esperienza dove tra prodotti tipici, monumenti, architetture religiose, militari e civili, ville e teatri, c’è davvero l’imbarazzo della scelta.
Parma ha un suo heritage internazionale dovuto al fatto di aver dato ai natali a personaggi noti e apprezzati anche all’estero. La città del Parma Calcio, infatti, ha dato i natali a Bernardo Bertolucci (1941-2018), Premio Oscar per la regia con “L’ultimo Imperatore” ed autore di capolavori assoluti come “Ultimo Tango a Parigi” e “Novecento”. Ma la città è stata il “teatro” e la fonte di ispirazione di grandi artisti musicali come l’indimenticabile Arturo Toscanini, direttore d’orchestra impressionante per la sua capacità di condurre senza partitura grazie alla sua memoria fotografica, senza dimenticare ovviamente Giuseppe Verdi a Roncole di Busseto.
Il Duomo di Parma
Il viaggio in trasferta per una partita di Serie BKT della vostra squadra del cuore contro il Parma non può che partire da Piazza Duomo dove, nell’arco di poche centinaia di metri, troviamo la Cattedrale, il Battistero ed il Palazzo Vescovile.
Il Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta, è una Chiesa consacrata nel lontanissimo 1106 ed elevato, a fine ottocento, a rango di Basilica minore. Al suo interno la grandiosa opera di Correggio, l’affresco presente nella cupola che sovrasta l'altare maggiore, “L'assunzione della Vergine”
Il Battistero è stato edificato esattamente novanta anni dopo, nel 1196 e frutto dell’ingegno di Benedetto Antelami. Un capolavoro imperdibile tanto per le forme quanto per le decorazioni. Il Palazzo Vescovile, anch’esso risalente al XII Secolo, ed oggi sede della Diocesi di Parma.
Spostandoci di pochi metri, 500 per la precisione, approdiamo a Piazza Garibaldi, dove si trovano il Palazzo del Comune ed il Palazzo del Governatore, perfetto viatico per addentrarsi tra le strade del centro storico.
Strade che conducono alla particolarissima Piazza della Pilotta dove troviamo l’omonimo Palazzo, un complesso monumentale che ospita al suo interno l’antico Teatro Farnese, datato 1628, il Museo Archeologico e la Galleria Nazionale.
Assolutamente da non perdere l’Abbazia di San Giovanni Evangelista, la Basilica di Santa Maria della Steccata, il Parco Ducale e ovviamente, il Teatro Regio.
Costruito su impulso della “duchessa buona”, Maria Luisa d'Asburgo-Lorena e sede della rappresentazione di alcune delle opere maggiori di Giuseppe Verdi. È qui che la sua futura moglie, Giuseppina Strepponi, interpretò in maniera magistrale Abigaille nel Nabucco.
Cosa mangiare a Parma
Completato il giro turistico della città ducale, inevitabile, sedersi a tavola per toccare con mano, e con le papille gustative, l’altro grande elemento fondativo di Parma, l’enogastronomia.
Del Parmigiano Reggiano è quasi impossibile parlare senza scadere nel banale, bastano i versi immortali di Giovanni Boccaccio, datati 1351, a descriverlo. “Et eravi una montagna tutta di formaggio Parmigiano grattugiato” scrive nella novella del Decameron, “Il Paese di Bengodi”, uno dei sommi poeti della lingua italiana.
È inutile dirlo con altre parole: a Parma si mangia davvero molto bene grazie alla qualità della materia prima e alla varietà del menu che rispecchia in pieno buona parte della tradizione gastronomica italiana.
Si apre (quasi obbligatorio in alcuni ristoranti) con la torta fritta, frutto di un impasto di farina, acqua, olio extravergine di oliva, strutto e sale. Il composto viene fritto in olio bollente e servito con gli immancabili salumi locali. Dal popolarissimo Prosciutto di Parma che, secondo tradizione, affonda le sue radici addirittura in epoca romana, al salame passando per il culatello, la parte pregiata della coscia di maiale e anch’esso originario del territorio.
Per il primo piatto la scelta non può che cadere sugli Anolini in brodo, una pasta all’uovo ripiena con un misto di manzo stracotto, ovviamente Parmigiano reggiano, pane grattato e rosso d'uovo. Valida anche l’alternativa del risotto alla parmigiana, una specialità che si può trovare facilmente in diverse trattorie.
Per il secondo piatto la tradizione vuole un obbligatorio assaggio di Cavàl Pist, una tartàre di carne di cavallo insaporita con olio, limone ed aglio. In alternativa, a seconda dei gusti, ci si può orientare sulla Bomba di Riso con ripieno di carne o sulla Trippa alla parmigiana. Per il dolce scelta obbligata, la Sbrisolona con le mandorle.
Una trasferta a Parma non delude le aspettative. A Parma si trova una città regale che culla i suoi visitatori tra la storia del centro storico e quella della tradizione in tavola. Nell’arco di una stagione Parma è sicuramente una tappa da cerchiare nel calendario.