Il monumento religioso di Mar Elian, abbattuto ad agosto 2015, verrà ricordato attraverso una ricostruzione che sarà eretta presso il centro sportivo Novarello, quartier generale dei piemontesi.
A Mar Elian (Sant’Elian) e nel villaggio di Al-Qaryatayn convivevano cristiani e musulmani e in quest’angolo di Siria venne fondata la comunità monastica di Mar Musa (San Mosè). Nel luglio 2013 padre Paolo Dall’Oglio, gesuita che si è occupato tre le altre cose anche del restauro del monumento, è stato rapito a Raqqa e due anni dopo – il 21 agosto 2015 – l’Isis ha distrutto il monastero intitolato a Elian. La tomba del santo, morto martire nel 285 dopo Cristo, è stata profanata e i combattenti dello Stato islamico hanno documentato tutto: le pareti distrutte, le macerie sollevate dalla ruspa, come trofei.
«E’ una scena che ha toccato molto mio papà Michelangelo» racconta Massimo De Salvo, patron del Novara Calcio. «Avevamo già previsto di realizzare una chiesetta in quest’area – spiega De Salvo -ma quando mio padre ha saputo che quel simbolo siriano era andato distrutto, ha pensato di riprodurlo nel nuovo progetto di ampliamento».
Così a Novarello sorgerà una copia dell’opera che l’Isis ha cancellato dopo 1.600 anni di vita. La chiesetta sarà incastonata nel terreno alle spalle del palazzetto dello sport e dietro il piccolo parco giochi. Ospiterà matrimoni e battesimi con un centinaio di fedeli.
«Ma non basta promuovere sport e benessere – precisa De Salvo – Vogliamo trasmettere valori positivi a chi frequenta Novarello, cominciando dai nostri giovani. La costruzione della chiesetta va in questa direzione».
L’idea della chiesetta fa infatti parte di un piano più ampio che prevede il recupero di quest’area agricola: il centro conserva l’antico molino della Baraggia dove aveva vissuto nel Novecento lo scrittore Dante Graziosi.
Nella foto La Presse Massimo De Salvo