Arrivato in Emilia dalla Cremonese a fine calciomercato, Zanimacchia ha preferito ritrovare il suo maestro Fabio Pecchia piuttosto che continuare a disputare la Serie A, è stato schierato titolare già contro il Genoa e ha contribuito al risultato di 2-0 ottenuto dai Ducali.
Prima della vittoria contro la squadra seconda in classifica in Serie BKT, la compagine crociata era reduce da un periodo piuttosto negativo culminato nella sconfitta maturata sul campo del Cosenza. La squadra appariva sfilacciata, poco propensa a compiere movimenti senza palla e quindi troppo condannata ad affidarsi a improbabili giocate individuali.
L’aspetto sotto cui l’attaccante esterno pare aver dato subito una marcia in più ai compagni è proprio l’imprevedibilità. Non solo quando la palla al piede ce l’ha lui: sa condurre, sa puntare, ha la personalità per calciare, cambiare il gioco o servire l’assist. Tutto ciò era noto, ma la grande differenza rispetto ai compagni di reparto si nota quando la sfera non è in suo possesso. Che sia con inserimenti, con contro movimenti o semplicemente con spazi occupati per aprirne altrettanti ai compagni, Zanimacchia permette più soluzioni di gioco ed esalta le qualità degli altri calciatori.
Non è un caso che finalmente Adryan Benediczak abbia attaccato la profondità con successo e Franco Vazquez abbia potuto dare forma concreta alla sua immensa ispirazione calcistica, risultando il migliore in campo insieme ad Adrián Bernabé.
Il giocatore classe 1998 scuola Juventus è quello capace di partire in solitaria e impensierire il portiere avversario Josep Martinez, ma anche e soprattutto quello capace di interpretare le esigenze della manovra e adattarsi a esse. Perché Pecchia potesse fino in fondo trasformare un organico ricco di talento in una formazione a sua immagine e somiglianza serviva l’innesto di un suo fedelissimo.
Non si può negare che tra la Cremonese che l’hanno scorso ha vinto e convinto e questo Parma ci siano differenze profonde.
Nonostante i principi su cui lavora l’allenatore siano i medesimi e molti esperimenti (trequartisti davanti alla difesa, calciatori tecnici ma non esterni reinventati come ali) in comune il risultato è stato diverso tanto in classifica quanto nel gioco. Ciò che manca rispetto a quanto hanno mostrato i grigiorossi non è la qualità, ma il dinamismo.
Il grandissimo merito di Zanimacchia è quello di risolvere il problema, almeno sul fronte offensivo, ma portare in dote grandi miglioramenti anche sotto l’aspetto prettamente tecnico. Sono passati solo 90 minuti, significativi ma non indicativi, ed è presto per dire se un acquisto indovinato basterà a cambiare il destino di un club che prima del match di domenica del “Tardini” era fuori anche dalla zona play off.
L’unica certezza è che adesso il mister ha un’arma potente tra le mani per cambiare il canovaccio del proprio gioco e della propria stagione. Luca Zanimacchia è tutto ciò che serviva per riaccendere l’entusiasmo di un ambiente che dopo tante difficoltà ha voglia di competere per i vertici della Serie BKT.