Pensare alla città di Palermo e al Palermo, rispolvera nell’immaginario collettivo di un calciofilo una percezione di talento, colori, vivezza, passione verso questo sport.
Città e squadra si mescolano in un unicum da salvaguardare, che nonostante gli anni e le svolte epocali come il recente ingresso del City Football Group, continua a custodire appartenenza, attenzione ai valori, cura di ciò che si è e che si è stati. Una compagine, quella rosanero, ora tornata in Serie BKT e desiderosa di accodare alla propria storia nuovi riferimenti, tanto per i risultati, quanto per i calciatori.
Palermo = Talento
La storia di questo sodalizio glorioso, alla quarantacinquesima partecipazione nel campionato degli italiani, ha sempre mostrato grande attrazione verso il talento.
Tanti profili di indiscutibile livello hanno indossato la casacca rosanero. Un club capace di vivere un ventunesimo secolo febbrile, nelle gioie e nei dolori, che ha saputo rialzarsi dopo la ripartenza obbligata dalla Serie D nel 2019 grazie alla preservazione dell’identità voluta da Dario Mirri (presidente cresciuto sugli spalti dello stadio che porta il nome di suo nonno, Renzo Barbera).
Una Joya estratta in una squadra solida
Ha vissuto un’estate per lui importante, spartiacque tra il suo passato e il futuro. Paulo Dybala è senza alcun dubbio uno dei migliori calciatori attualmente presenti in Serie A
La “Joya”, ovvero il diamante, come viene meritatamente soprannominato il talento di Laguna Larga, è una creatura proprio del Palermo, abile a portarlo in Italia nel 2012 pagando una cifra importante, quando era “u picciriddu” e le soleggiate lande siciliane gli permisero di cominciare a brillare, in un triennio pieno guizzi di talento puro.
Flaco + El Mudo: un fluttuante tango argentino
Javier Pastore e Franco Vázquez: uno dei due è tornato in Serie BKT, a beneficiare delle sue prestazioni è il Parma.
Franco “El Mudo” Vázquez in quel Palermo è stato probabilmente il gemello tecnico di Dybala, un duo che ha seriamente ridefinito l’autostima di molte difese avversarie. L’altro protagonista che ha vestito la maglia del Palermo è un giocatore che proprio in Italia ha visto il proprio prime: Javier Pastore, “El Flaco” che a suon di prestazioni scintillanti tinte di rosanero riuscì a strappare la chiamata della vita, quella del Paris Saint-Germain.
Luca Toni sei per me, il Numero Uno
Luca Toni è diventato “il numero uno” grazie alla città di Palermo e al Palermo.
Due stagioni, 51 gol in 83 partite e l’esplosione definitiva di un centravanti poi risultati iconico per la prima decade degli anni 20 del calcio italiano. Tra il 2003 e il 2005 il classe ’77 ha reso impossibile il mestiere dei difensori deputati a marcarlo, per poi spiccare il volo prima verso la Fiorentina, successivamente a Monaco di Baviera, dov’è diventato il “Numero Uno” anche a livello globale.
Ma Toni non è l’unico Campione del Mondo del 2006 ad aver indossato la maglia del Palermo: gli fanno compagnia Andrea Barzagli, Fabio Grosso, Simone Barone e Cristian Zaccardo. La spina dorsale di una grande squadra che ha saputo rinforzare e rendere gloriosa anche la Nazionale italiana.
Josip Iličić, sconosciuto e riscoperto fortissimo
Nelle sue prime uscite palermitane Josip Iličić era per tutti un giocatore sconosciuto e dal nome non proprio immediato da ricordare. Arrivato dal Maribor (ufficializzato il giorno dopo aver affrontato proprio il Palermo in Europa League), quest’elegante e armonioso trequartista sloveno nonostante il fisico da centrale di difesa nordico, ha regalato fantastiche giornate ai propri tifosi, ipnotizzati (dal 2010 al 2013) dalle parabole che quel mancino era in grado di disegnare.
El Matador Edinson Cavani
Edinson Cavani è tornato in auge per il passaggio al Valencia dove sarà allenato dal sanguineo Gennaro Gattuso. Così come nel caso di Luca Toni, Palermo ha rappresentato la svolta anche per Edinson Cavani. Ad oggi i palermitani non hanno bisogno di voci di calciomercato o comunque di tante scuse per ricordarlo, ovviamente col sorriso sulle labbra ripensando a tutte le volte che lo hanno visto esultante sotto la curva rosanero.
Arrivato giovanissimo dagli uruguaiani del Danubio nel gennaio 2006, con tanto di memorabile apparecchio ai denti e acne, “El Matador” era grezzo, probabilmente poco consapevole di cosa realmente fosse, dubbioso circa la collocazione tattica più idonea alle sue fameliche caratteristiche.
Palermo gli ha dato un nuovo equilibrio, Napoli l’ha reso internazionale.
Nelle fila del Palermo si contano tanti giocatori che hanno fatto la storia del calcio italiano. Tutt’ora in attività ci sono calciatori brillanti come Andrea Belotti. In passato anche l’attuale tecnico del Palermo Eugenio Corini, così come il tecnico del Benevento Fabio Caserta hanno vestito la maglia rosanero. Fabrizio Miccoli, David Di Michele, Franco Brienza e Amauri sono altri nomi che testimoniano il talento passato dal Renzo Barbera e ammirato dai palermitani.