Due maglie, un ex. Brescia-Como con Marco Nappi

La prossima giornata di campionato ha nel menu il derby lombardo tra Brescia e Como. A presentare il match è un doppio ex: Marco Nappi.

 

 

Ci sono calciatori che segnano – è proprio il caso di dirlo – la storia del calcio. In Italia, specie tra gli anni ’80 e gli anni ’90, i campioni a calcare i prati verdi sono sempre stati tantissimi e non vestivano solo le maglie delle squadre più blasonate. C’è chi in provincia ha costruito le sue fortune, chi si è fatto conoscere ed amare. Uno di questi è Marco Nappi, un talento puro a cui vanno sommate grinta e passione da vendere. L’ex attaccante di Genoa, Atalanta e Fiorentina (tra le altre), è uno dei calciatori più famosi di quegli anni, anche per la chioma bionda riconoscibilissima e per dei numeri che sono rimasti impressi in maniera indelebile negli almanacchi del pallone nostrano. Tutti ricorderanno il numero che gli valse il soprannome di “foca monaca" quando, il 3 aprile 1990, nella semifinale di andata contro il Werder Brema, palleggiò di testa per 40 metri in un match che lo vide anche nel tabellino dei marcatori. Ma anche fuori dal campo Marco Nappi è sempre stato un campione: l’amicizia con Stefano Borgonovo lo ha infatti spinto a portare avanti una serie di eventi per combattere la SLA tra cui l’organizzazione di un derby tra Genoa e Sampdoria tra vecchie glorie.

Tra le squadre in cui ha militato l’attaccante romano ce ne sono anche due che sabato si troveranno di fronte nell’attuale Serie B ConTe.it: Brescia e Como. E’ proprio lui a presentarci il match.

Nel 1989 un giovanissimo Marco Nappi arriva al Brescia contribuendo in poche giornate a portare le rondinelle in testa alla classifica prima di andare a Firenze. Ma a Brescia ci ritorna anche nel 94/95. Che ricordo ha di quei periodi?

Il primo anno è stato un po’ particolare ma comunque significativo per me. Feci un paio di mesi in cui riuscii a giocare bene e poi fui ceduto alla Fiorentina. Eravamo primi in classifica insieme al Torino e la mia partenza non fu presa benissimo dai tifosi. Quella era la Fiorentina di Baggio, Dunga, una squadra che era agli ottavi di coppa Uefa, e sarebbe stato praticamente impossibile dire di no a quella chiamata. Comunque mi dispiacque molto perché, come detto, eravamo primi e stavamo facendo una bella annata. Inoltre, e lo ricordo con piacere, giocavo in coppia con Altobelli, di cui ero anche compagno di stanza, nell’ultimo anno da calciatore di Spillo. Sono stati dei momenti belli senza dubbio. E, a livello umano, lo dico anche per la seconda esperienza nonostante ci sia il ricordo non bello della retrocessione, ma quelle sono cose che fanno parte del calcio.
Nel 2001/02 invece ha scritto una delle pagine più belle del recente passato del Como conquistando la promozione in A con i lariani. Che esperienza è stata?

Di Como ho ricordi fantastici. Arrivai a gennaio insieme a Fabio Gallo, e disputai gli ultimi sei mesi di campionato che non posso non definire fantastici. La gente mi ha subito accolto bene, i compagni idem e il bel gruppo che avevamo formato ci ha permesso di centrare la promozione in A cosa che ancora ricordo in maniera nitida e gioiosa. Come potrei non avere ricordi bellissimi di quei mesi?
Sabato prossimo Brescia e Como si affronteranno in una gara delicata, soprattutto per i lariani che puntano ad una salvezza che nelle ultime settimane non è sembrata affatto un’utopia. Di contro però le rondinelle vogliono tornare a volare. Che partita potrà essere?

Innanzitutto non darei per spacciato il Como. Li ho visti giocare contro il Crotone nella gara dell’andata e devo dire che non meritavano affatto di perdere. Il Crotone ha dato prova finora di essere una squadra molto compatta e ben strutturata ma in quella partita tutto si è deciso alla fine e forse sarebbe stato più giusto il pareggio. Ma a prescindere da questo, credo che le qualità per risalire in classifica la squadra di Festa le abbia e poi stiamo tutti assistendo alla consacrazione di Ganz che con i suoi gol può alimentare il miracolo della salvezza, cosa che auguro di cuore a tutta la piazza. La gara di sabato però sarà difficile visto che il Brescia non viene da ottimi risultati e metterà grandissimo impegno per tornare ai tre punti, specie davanti ai suoi tifosi. Vedremo chi avrà più fame.
Chiudiamo parlando in generale della Serie B ConTe.it. Che idea si è fatto di questo campionato?

Quello cadetto è un campionato bello e aperto. Storicamente è sempre stato combattuto e lo sta dimostrando anche oggi. Ci sono squadre molto attrezzate, Cagliari in primis, ma anche altre che possono far bene senza grandi nomi, almeno sulla carta. Per esempio, Juric ha creato una squadra fantastica, così come lo è il Pescara sebbene sia un po’ più staccato dalla vetta. Ma non parlo solo di queste tre squadre: ci sono altre compagini che riescono a stupire. Parlo del Trapani, che con la vittoria di Perugia si è portato in zona play off, o della Virtus Entella che in quella parte di classifica ci sta da un po’. Tante squadre riescono a ritrovarsi in alto in classifica pur non avendo calciatori blasonati e questo vuol dire che il campionato è aperto, ottimo motivo per seguirlo ed apprezzarlo. Bastano due o tre risultati utili consecutivi e si può ambire a tutto. Serve organizzazione ma ognuno può sognare grandi traguardi e la storia recente di questa competizione ce lo dimostra.

Nella foto La Presse Marco Nappi

 

 

 

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