Cosa vedere e mangiare a Frosinone

Un salto nella città ciociara, tra tradizione culinaria e una passeggiata nella parte antica

 

Con i suoi 43.500 abitanti Frosinone è il più piccolo capoluogo della Regione Lazio, un capoluogo che come amano sottolineare i propri abitanti, alla stregua dell’araba fenice, è rinato per intero dalle proprie ceneri.

A causarne la distruzione quasi completa i continui bombardamenti subiti nel corso della Seconda Guerra Mondiale dal settembre del 1943 al maggio del 1944.

Da allora la città, circondata dai monti Ernici e Lepini, si è rimboccata le maniche. E con la tenacia tipica dei popoli che la attraversano, ha saputo risalire la china fino a diventare la solida realtà economica e sociale di questo primo scorcio di XXI Secolo. Frosinone deve il suo nome all’antica Frusĭno, la cui etimologia è suddivisa tra la radice greca di portis (giovenca), il nome della gens etrusca Fursina e la definizione etrusca di “terra irrorata dai fiumi”.

Proprio per via della sua storia passata, Frosinone vive una sorta di anima divisa in due, sospesa tra una tradizione millenaria ed una realtà moderna. Fattori che si riscontrano, alla perfezione, nei due elementi primari che il turista, meglio se tifoso, cerca in un viaggio nel capoluogo ciociaro: cosa mangiare a Frosinone e quali sono i luoghi principali da visitare.  

Cosa vedere a Frosinone

Anfiteatro romano. Partiamo dalla parte più antica di Frosinone, il suo anfiteatro romano risalente ad un periodo a cavallo tra la fine del I Secolo e l’inizio del II Secolo.  Struttura di cui si erano perse le tracce e che fu individuata da Giuseppe de Matthaeis.

Il sito torna alla luce solo nel 1965 ed oggi dopo vari scavi una parte importante della struttura, a cui nel tempo si è sommato un vasto impianto termale del III Secolo, è visitabile. Un plastico della sua forma originale è presente nel Museo Archeologico della Città Frosinone.

Cattedrale di Santa Maria Assunta - Passiamo poi alla Frosinone spirituale dove troviamo la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la chiesa più importante di Frosinone, costruita sul punto più alto del colle su cui è posta la città.

Una chiesa di stile barocco e con campanile romanico“Jò Campanile”, come lo chiamano in maniera vezzeggiativa i frusinati. Alto 68 metri e, universalmente, indicato come il vero simbolo della città. È elevata al rango di Cattedrale nel 1987, anno in cui viene istituita la diocesi Frosinone-Veroli-Ferentino.

Il Santuario della Madonna della Neve. Ma se la Cattedrale è la Chiesa più antica di Frosinone di certo il Santuario della Madonna della Neve rappresenta il luogo spiritualmente più suggestivo. Costruito nel 600, come umile cappella rurale, è famoso a livello internazionale e meta di pellegrinaggi da tutta Europa per via il miracolo del 1586 noto come "Sudorazione della Madonna".

Palazzo della Provincia e Grattacielo dell’Edera. Frosinone mischia sapientemente antico e moderno. Esempio tipico della Frosinone moderna è, giocoforza, il Palazzo della Provincia, realizzato, in stile neoclassico, tra il 1930 ed il 1933, dal famoso architetto Giovanni Jacobucci. Al suo interno si possono apprezzare le opere di Amleto Cataldi, di Umberto Mastroianni e perfino di Renato Guttuso. Anche se, a detta di molti, il vero simbolo della Frosinone moderna, è il Grattacielo dell’Edera, una struttura di 90 metri, tre le più alte di tutto il Lazio, frutto dell’avanguardia edilizia degli anni 70.

Il parco delle colline. Se siete amanti del verde o volete pranzare al sacco in un parco prima della partita, a Frosinone c’è il Parco delle Colline detto anche Parco dei Funari in omaggio al luogo dove venivano costruite le funi. Elemento essenziale della Civiltà preindustriale. Parliamo del polmone di Frosinone. Un ettaro di verde attrezzato inaugurato nel 2007. Al suo interno l'area archeologica e soprattutto lo spazio dedicato ai bambini che ne sono i veri e principali fruitori. In questo luogo, dal 2010, si tiene il famoso festival internazionale delle Colline.

Cosa mangiare a Frosinone

Dopo aver visito, in un tragitto ideale, la Frosinone antica e la Frosinone moderna, diventa quasi inevitabile fare lo stesso percorso nel campo culinario.

Un piatto tipico sono le Sagne e Fagioli alla ciociara. Il primo posto spetta, per tradizione e sapore alle sagne con i fagioli. Le sagne sono un tipo di pasta povera, ottenuta con impasto di acqua e farina, conosciute anche come maltagliate. Il matrimonio perfetto è con il sugo fatto di pomodoro, cotenna di maiale e i fagioli di Atina. Centro della provincia situazione a circa 40 km da Frosinone.

Il Timballo alla Bonifacio VIII è un altro primo piatto, molto amato ed apprezzato a Frosinone e provincia è il cosiddetto, Timballo alla Bonifacio VIII, il Papa famoso per lo schiaffo di Anagni. La preparazione del piatto è complessa e prevede la creazione della pasta all’uovo fatta a mano, la preparazione di piccole polpette di carne, ottenute da guanciale e carne di animali da cortile e bagnate con un ragù composto di pancetta, funghi, pomodoro e spezie. Il tutto compattato in teglia, coperto da pasta sfoglia e cotto al forno in uno stampo rotondo.

Abbacchio alla scottadito - La pastorizia e l’allevamento degli agnelli hanno rappresentato per secoli il tratto distintivo della zona definita Ciociaria. Una zona, senza limiti geografici definiti, a cavallo tra Lazio e Campania, da cui dagli anni 20 dello scorso secolo è derivata la Provincia di cui Frosinone è capoluogo.

E ovviamente la carne di agnello è la carne che per secoli ha sfamato le popolazioni della zona. La ricetta più conosciuta, e praticata, è quella dell’abbacchio alla scottadito. Un piatto frutto della marinatura della carne, per renderla più morbida, e dalla cottura, costoletta per costoletta, sulla griglia ardente. Da qui il termine scottadito perché le singole costine bruciano, appunto, i polpastrelli delle dita. 

Da Frosinone è tuto, ora non vi resta che prepararvi per una trasferta di Serie BKT.

 

 

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