Al minuto 82’ del match di Champions League 2022-2023 tra Juventus e Paris Saint Germani il tecnico bianconero Massimiliano Allegri si volta verso la panchina dove siede anche un giovanissimo Tommaso Barbieri e ordina tonante: “Alzati e scaldati, tocca a te”.
Resterà probabilmente uno dei momenti più indimenticabili della breve, fino ad ora, carriera del classe 2002 nato a Magenta ma cresciuto a Gambolò, in Provincia di Pavia.
La partita di Barbieri dura solo sei minuti e peraltro non finisce bene, il PSG vince 1-2, ma l’energia che si può trarre dalla sensazione di aver fronteggiato per qualche istante un certo Kylian Mbappé è di quelle che ti segna per sempre.
Del resto, che l’esterno in forza al Pisa fosse un predestinato, è un pensiero diffuso. Un’idea che si è formata negli anni di formazione con il Novara dove viene notato dai selezionatori delle varie nazionali giovanili.
Barbieri ha fatto parte della spedizione guidata dal CT Carmine Nunziata, l’attuale tecnico dell’Under 21, per il Mondiale Under 17 di Brasile 2019. Durante quel periodo si fa le ossa giocando con continuità nel Novara in Serie C. Alla fine della stagione 2019-2020, l’anno funestato dalla pandemia da coronavirus Covid-19, l’esterno mette in fila 13 presenze e segna anche un gol.
Inevitabile cattura l’interesse dei club più blasonati del calcio italiano, e alla fine, il colpo la fa la Juventus. Il club lo aveva notato in un’amichevole proprio alla Continassa, quando è riuscito a dare del filo da torcere ad un certo Cristiano Ronaldo.
L’approdo in bianconero è gestito attraverso la squadra Next Gen, dove Barbieri ha la possibilità di giocare con ottima continuità e di allenarsi a stretto contatto con i campioni bianconeri: saranno 61 a fine ciclo i match giocati.
"Di sicuro, giocare subito con i grandi mi ha aiutato" ha spiegato in una recente intervista.
Il resto è storia recente, con il passaggio in estate al Pisa di Alberto Aquilani e la maturazione definitiva. Uno sviluppo riscontrabile anche con i numeri, in particolare con le 18 presenze dopo 24 giornate di Serie BKT, di cui 11 partendo da titolare. Una continuità costruita soprattutto nell’ultima fase del torneo.
Sono 1078 i minuti giocati, dosaggio usato bene per mettere in mostra alcune caratteristiche che fanno ipotizzare, già da oggi, un ritorno nella rosa della Juventus per la prossima stagione.
In primo luogo, la duttilità tattica. Barbieri è un laterale destro dotato di buona gamba e di grande fisicità, ma può giocare con lo stesso rendimento anche come terzino sinistro e come esterno di centrocampo. Tanto con una linea a quattro che con una linea a cinque. "Il mio punto di riferimento, in questo momento, è Joao Cancelo, anche se è difficile arrivare ai suoi livelli" ha raccontato qualche mese fa in un’intervista rilasciata sui canali della FIGC.
Alzata ai massimi livelli l’asticella degli obiettivi ci sono poi i numeri del campo a testimoniare che la strada imboccata è quella giusta.
A partire dalla grinta e dalla combattività. Barbieri spicca per duelli e contrasti nei match disputati. Di duelli ne ha ingaggiati 138, una media di 7,6 a partita, vincendone più della metà (72). Il classe 2002 si comporta ancora meglio nei contrasti: 31 totali, quasi 2 a partita con una percentuale di successo del 64%.
Barbieri nello scorcio di stagione sin qui disputato ha effettuato 500 passaggi (27,77 a partita, con l’83% di riuscita). Segno della volontà di prendersi responsabilità, e di proporsi con costanza nonostante il suo ruolo di laterale preveda meno impegno con la conduzione del pallone.
Sono invece 9 i tiri, di cui 7 finiti nello specchio, compreso quello con cui, al minuto 70’ del recente Pisa-Sampdoria, il numero 42 dei neroazzurri toscani ha battuto l’incolpevole Stankovic.