“L’ultima volta, dopo la promozione in A non ho reso il dovuto riconoscimento alla squadra. Abbiamo ricostruito una rosa con elementi che non ci incastravano nulla con quel gruppo che aveva scritto una pagina importante della nostra storia. Intraprendemmo una direzione sbagliata e abbiamo provato a correggere il tiro strada facendo. Adesso facciamo tesoro di quella esperienze, appena finirà la stagione analizzeremo tutti i numeri e in base a questi si appronterà un programma”. Così Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli, alla vigilia della trasferta a Salerno, con in tasca la certezza matematica della serie A per la prossima stagione, dopo la vittoria nell’ultima gara contro il Cosenza.
“Sogno – ha aggiunto Corsi – di regalare qualche soddisfazione alla nostra gente. Empoli ha dato un esempio, sono orgoglioso. Ci riteniamo di campagna, ma questo per noi è un valore. In questo calcio malato tutti sono alla ricerca di incassare di più, senza pensare a come fare a spendere meno. Bisogna tornare ad attingere di più dal settore giovanile per ottenere dei risultati, come facciamo noi. Non possiamo buttare centinaia di milioni: il nostro plus sono le idee. Abbiamo imparato a far quadrare numeri, conti e risultati. Il nostro settore giovanile è motivo d’orgoglio: i passi che sono stati compiuti sono enormi. L’Empoli – ha commentato il presidente degli azzurri – è un esempio virtuoso di calcio, basti pensare alle promozioni ottenute, sette, e alle partecipazioni in Serie A per una città di queste dimensioni. Abbiamo dato tanti calciatori a squadre professionistiche in tutta Europa. Nel nostro progetto vedo ancora tanta continuità”.
“La scelta del mister? In questi trent’anni la cosa migliore che ho fatto è stata quella di saper scegliere le persone. O forse, semplicemente, ho commesso meno errori rispetto ad altri”, ha proseguito. “Di Dionisi – ha spiegato Corsi – ci era piaciuta da subito la sua idea di calcio. L’anno scorso da avversari del suo Venezia, sia all’andata che al ritorno, ci siamo subito resi conto del valore del gioco che aveva dato alla squadra. Al termine della passata stagione abbiamo incontrato Alessio e ci siamo convinti subito che fosse la persona giusta. Cosa mi ha colpito di lui? Ha i numeri, punto. C’è l’intelligenza e c’è anche una straordinaria capacità comunicativa. Ha saputo entrare nella testa dei giocatori e soprattutto ha messo davanti i fatti, non le parole”.
Il presidente dei toscani ha aggiunto che “alla squadra davo un valore adeguato sin dalla prima giornata. Poi, rendendomi conto del lavoro che quest’anno il tecnico Dionisi portava avanti quotidianamente insieme al suo staff, devo dire che ci ho sperato. Il segreto è molto semplice, squadra forte con giovani bravi, tant’è che abbiamo la rosa più giovane del torneo, aspetto di cui siamo orgogliosi. Va poi detto – ha concluso Corsi – che Dionisi ha gestito in maniera esemplare il gruppo con i cuoi collaboratori che si sono integrati al meglio con i nostri. Adesso dobbiamo goderci il momento”.
Foto la Presse