Alla scoperta di Matteo Prati della SPAL

Il centrocampista sta emergendo nel centrocampo ferrarese nonostante le pressioni di classifica

Nella foto LaPresse Matteo Prati in azione contro Jajalo

 

“È un ragazzo eccezionale parla poco e corre tanto”.

Ma anche: “Ho visto questo mediano che dettava i tempi in maniera interessante e bella. Sono rimasto impressionato”. E ancora: “Prati ha la testa a posto, ha qualità e non sfigura mai in allenamento”.

Basterebbero queste tre dichiarazioni, rispettivamente di Massimo Oddo, Marco Amelia e Daniele De Rossi, tre Campioni del Mondo di Germania 2006, tre referenze di grande spessore da parte di tre personaggi importanti nello sviluppo di questa prima parte di carriera, per descrivere al meglio la parabola calcistica di Matteo Prati.

Il centrocampista centrale classe 2003 della SPAL è uno dei talenti più interessanti della Serie BKT 2022-2023.

Un centrocampista nel quale non è difficile rivedere il percorso di Campioni come Tonali, Barella e, andando molto indietro nel tempo, di un giovane Fabio Capello che proprio nella mediana spallina ha mosso i primi passi della propria carriera.

Per il ragazzo della SPAL parlano già le 12 presenze in campionato e i complessivi 870 minuti in campo. Dodici presenze di cui dieci partendo come titolare, metà delle quali restando in campo tutti i 90 minuti più recupero.

Dodici presenze a cui Matteo Prati ha aggiunto un assist, quello per il gol del momentaneo pareggio di Celia in Cagliari-Spal dello scorso 27 gennaio e, soprattutto, del primo gol in assoluto tra i professionisti nella sfida della 28° giornata contro il Cittadella.

Un gol pesantissimo arrivato al 72’ di gioco e che di fatto ha chiuso il match contro i veneti. Un gol realizzato con un rasoterra secco, da dentro l’area di rigore, su assist di Dickmann, un gol che è valso alla Spal il ritorno alla vittoria dopo sette turni di digiuno.

Una prestazione definita da 28 tocchi dai quali sono partiti spesso lanci ed aperture utili per cambiare il flusso del gioco e provare a saltare la ragnatela del centrocampo avversario.

Per non tacere dei recuperi, 6 in totale, e degli intercetti, fattori che hanno permesso alla squadra di Oddo di spezzare le trame del Cittadella e di creare i presupposti per il successo finale.

Matteo Prati è ormai nel giro del “calcio dei grandi” da 3 anni, e alla Spal ci arriva grazie ad un’operazione di grande lungimiranza da parte del club di Ferrara, direttamente dalla Serie D. Categoria dove nel 2021-2022, con la maglia del Ravenna, ha giocato 32 volte in regular season, due match di playoff e tre di Coppa Italia, prestazioni impreziosite da 5 reti e 4 assist.

Numeri ai quali si aggiunge la stagione giocata a cavallo tra Under 19 e Serie C, quella del 2020-2021, dove si guadagna l’esordio in un campionato professionistico quando non ha ancora compiuto la maggiore età. Accade il 24 marzo 2021 al Riviera delle Palme contro la Sambenedettese.  

Il ragazzo di Ravenna nasce come centrocampista offensivo, ruolo in cui affina tocco di palla e propensione all’assist e alla rete, per poi spostarsi progressivamente all’indietro dove impara a fare tanto la mezzala quanto il mediano davanti alla difesa con naturale propensione alla salida lavolpiana.

Fattori a cui aggiunge un fisico importante, 185 centimetri di statura sorretti da una massa muscolare solida ed elastica.

Muscolatura che però non ne ha compromesso lo spunto e che al tempo stesso ne ha sviluppato la progressione. Basti pensare che Prati, a Ravenna, ha giocato anche come terzino, tanto a destra quanto a sinistra, sintomo di una grande duttilità tecnico tattica.

Il Paolo Mazza di Ferrara per quest’ultima parte di stagione sarà un palcoscenico giusto per il giovane Prati. La fiducia dell’allenatore, il carattere determinato e la posizione delicata di classifica, sono elementi che possono temprare ancora di più le qualità del centrocampista.

 

 

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