La pirateria audiovisiva negli ultimi due anni ha fatto registrare un leggero calo sia di utenti sia del numero di atti illeciti, ma il danno economico potenziale per le industrie dei contenuti e per il Sistema Paese rimane gravissimo. È quanto emerge dall'ultima edizione dello studio FAPAV/Ipsos presentato questa mattina a Roma presso l'Aula Magna "Carlo Mosca" della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia, istituto d'istruzione del Ministero dell'Interno, dove si sono riuniti i più importanti esponenti delle industrie audiovisive, delle Istituzioni e delle Forze dell'Ordine per fare il punto sul fenomeno della pirateria nel nostro Paese, in occasione dell'evento "Stati Generali della Lotta alla Pirateria tra Legalità, Sicurezza e Intelligenza Artificiale, Industrie dei contenuti, consumi culturali e comportamenti illeciti" organizzato dalla Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali.
Alla presentazione anche il Presidente della Lega Serie B Paolo Bedin che ha ricordato l’importanza del tema in ottica di sostenibilità economico finanziaria del sistema calcio (i diritti audiovisivi sono la prima voce di ricavo dei club): ‘La valorizzazione e la difesa dei diritti per noi rappresenta un fattore strategico’ ha sottolineato Bedin. Necessaria un'azione di squadra che coinvolga i broadcaster, le istituzioni politiche come Governo e Parlamento, le autorità come l'Agcom e le forze dell'ordine. ‘Noi abbiamo deciso di andare in scia alla Serie A che sul tema è particolarmente attiva sostenendo le sue azioni. Abbiamo gli strumenti con cui lavorare - ha aggiunto – la legge antipirateria e il piracy shield. Abbiamo il braccio operativo rappresentato dall'Agcom, che coordina questa attività assieme a tutti noi, e dalla Guardia di Finanza che arriva sul territorio con l'attività di controllo e sanzionatoria. L'obiettivo è far capire a chi usa il pezzotto che sta commettendo un reato, cosa che non è ancora chiara’.
Infatti, nonostante risulti evidente che la pirateria sia ascrivibile come un reato (per il 75% dei pirati adolescenti e il 78% dei pirati adulti), solo poco più della metà dei pirati si dimostra sensibile alla possibilità di essere scoperto e punito (61% dei pirati adolescenti e il 56% dei pirati adulti). Non è inoltre estesa tra la popolazione italiana (considerando pirati e non pirati) la piena consapevolezza che uno o più atti di pirateria possano danneggiare in modo irreversibile non solo l'industria audiovisiva ma l'intero sistema economico ed occupazionale del nostro Paese: solo una metà li considera atti molto gravi, da perseguire.
Una battaglia, quella alla pirateria, nella quale è fondamentale 'avere alleati – ha proseguito Bedin -. Alcuni li abbiamo già, mentre altri arriveranno. Mi riferisco ai colossi del web, che spero diventino attori fondamentali in questa battaglia. Oggi abbiamo tutto per mettere in pista una grande campagna di comunicazione, nel quale far capire ai soggetti più coinvolti che il pezzotto non può essere più accettato dal sistema. Le Leghe - ha concluso - spingeranno in maniera sempre più convinta'.
Secondo i dati Ipsos il 38% degli adulti italiani ha commesso nel 2024 almeno un atto di pirateria fruendo illecitamente di film (29%); serie/fiction (23%); programmi (22%) e sport live (15%), dati sostanzialmente rimasti stabili rispetto al 2023.
Gli ultimi due anni hanno visto l'entrata in vigore della nuova legge antipirateria, un impianto normativo all'avanguardia e di esempio anche per gli altri paesi europei e l'attivazione, a febbraio 2024 di Piracy Shield, la piattaforma attiva oggi solo per bloccare, entro 30 minuti, la messa on line illegale di contenuti sportivi live. L'obiettivo è quello di estenderne l'uso anche ai contenuti audiovisivi di prima visione, come previsto dalla Legge 93/2023, ed è in corso proprio in queste settimane una consultazione AGCOM finalizzata a questa implementazione.
'La ricerca presentata oggi da Nando Pagnoncelli e riferita al 2024, evidenzia come il fenomeno della pirateria nel nostro Paese viva un momento di trasformazione, con un leggero calo degli atti e dell'incidenza - ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Presidente FAPAV -. La nuova regolazione di AGCOM sul blocco in 30 minuti sta producendo i primi risultati. C'è ancora molto da fare, ma la strada intrapresa è quella giusta. I numeri di Ipsos mostrano come la pirateria sia ancora oggi praticata da una fetta importante di popolazione, caratterizzata da individui consapevoli ma incuranti dei danni diretti e indiretti che ogni singola azione illegale provoca'.